mercoledì 8 maggio 2024

Jacobo Rauskin


Il poeta paraguaiano Jacobo Rauskin è scomparso l’altro ieri ad Asunción. Aveva 82 anni. Per molti anni direttore della Biblioteca municipale Augusto Roa Bastos, appartenente alla Generazione degli Anni Sessanta, era uno dei poeti più rappresentativi del Paraguay e aveva ottenuto il Premio nazionale di letteratura nel 2007. Rauskin concepiva la poesia come illuminazione del contemplato: osservazione della realtà e profonda analisi, con uno scetticismo di fondo e un disincanto che aumenterà dopo la transizione dalla dittatura di Strasser alla democrazia per un paese mutato ma incapace di evolversi.

.

FOTOGRAFIA © CCE JUAN DE SALAZAR

.


SE NON FOSSE STATO PER QUELL’ALBERO

Il percorso del vento,
la melodia della pioggia
e il periodo d'oro degli ombrelli.
Poi appare un albero,
un tarumá in fiore,
e per qualche motivo la pietra tace,
per qualche motivo il mattone tace.
Se non fosse per quell'albero
che verdeggia al vento
con i suoi fiori azzurri, quasi lilla
sotto la pioggia d'ottobre;
se non fosse per quell'albero,
e per la sua ninfa,
che cerca la cintola del vento
per circondarlo in un abbraccio;
Se non fosse per quell'albero,
oggi, questo pomeriggio
guarderei
la città che ha perso i miei anni.
Un chiosco in rovina,
un vestibolo pieno di ragnatele,
un'altra officina meccanica abbandonata
e alcuni lotti liberi coperti di grigio
che un tempo erano dei cinema.

(da Gli anni del vento, 2008)

.

.

LEI

L'aria, l'aria dolce,
l'aria che la circonda come uno stelo.
Fiore semiaperto, fiore di camicetta bianca,
fiore di piedi momentaneamente nudi.
Il cielo libera le stelle, il vento continua il suo cammino
e, come sempre, la luna gira alla ricerca di un poeta.
Se chiede di me, qualcuno dovrà dirglielo
che non lo sono, che vivo felice in un incanto
che porta il nome della donna amata.
I suoi occhi dicono ciò che le sue labbra tacciono,
i suoi capelli si riversano sulla mia mano
e un bacio trova il suo posto
nel piccolo incavo che fa il collo vicino all'orecchio.

(da La nave, 2010)

.


Altre poesie di Jacobo Rauskin sul Canto delle Sirene:

.


  LA FRASE DEL GIORNO  

L'immaginazione, che intensifica la nostra percezione della realtà, ci viene quasi sempre presentata sotto forma di esercizio. La parola poetica, ascoltata al momento opportuno, ci invita a esercitare la nostra immaginazione.
JACOBO RAUSKIN, Vallejo & Co, 10 settembre 2020

.



Jacobo A. Rauskin (Villarrica, 13 dicembre 1941 – Asunción, 6 maggio 2024),  poeta paraguaiano. Ha iniziato a pubblicare negli anni '60, ricevendo il Premio Nazionale di Letteratura 2007. Insegnante emerito di Letteratura all'Università Cattolica di Asunción, è membro della Royal Spanish Academy.


martedì 7 maggio 2024

Isola nell’infinito


FEDERICO GARCÍA LORCA

SPUNTA LA LUNA

Quando spunta la luna
tacciono le campane
e i sentieri sembrano
impenetrabili.

Quando spunta la luna
il mare copre la terra
e il cuore diventa
isola nell'infinito.

Nessuno mangia arance
sotto la luna piena.
Bisogna mangiare
frutta verde e gelata.

Quando spunta la luna
dai cento volti uguali,
la moneta d'argento
singhiozza nel taschino.

(da Canzoni, 1927)

.

Sale la luna e scende il buio: è il momento del giorno in cui tutto diventa più soffuso, più poetico. L’astro che prende possesso del cielo apre le porte all’immaginazione e al sogno. Il cuore, dice il poeta spagnolo Federico García Lorca, diventa esso stesso come una di quelle stelle che brillano, si abbandona alla bellezza dell’infinito.

.

FOTOGRAFIA © CLAY KAUFMANN/UNSPLASH

.


  LA FRASE DEL GIORNO  

Potessero le mie mani / sfogliare la luna!
FEDERICO GARCÍA LORCA, Libro de poemas

.



Federico García Lorca (Fuente Vaqueros, 5 giugno 1898 – Víznar, 19 agosto 1936), poeta e drammaturgo spagnolo). Voce tra le più originali del Novecento spagnolo, amico di Salvador Dalí e Luis Buñuel, partecipò ai vari tentativi modernisti, specialmente impressionisti. Morì durante i primi giorni della guerra civile, fucilato dai franchisti.


lunedì 6 maggio 2024

Il mare è sempre il mare


RICHARD ALDINGTON

BELLEZZA NON LODATA

(In Francia 1916-1918)

Ci sei solo tu.
Il resto sono imbroglioni, sciatti, parassiti.
Tu sola sei forte, decisa, austera;
Solo intorno a te la luce si arriccia
Come un ramo d'alloro dorato.

Le tue parole sono fredde pietre scheggiate,
Viole bianche senza profumo?

Ridi!
Che si ingannino.
Il mare è sempre il mare
E nessuno può cambiarlo,
Nessuno lo possiede.

(da Guerra e amore, 1919)

.

Ricorda l'estraniarsi attraverso la poesia di Giuseppe Ungaretti - altro combattente della Prima Guerra mondiale - dai campi di battaglia questa poesia di Richard Aldington. Il poeta inglese è sottotenente e poi tenente con vari reggimenti dispiegati sulla Somme. Di fronte alla degradazione dei pidocchi, del fango degli orrori della guerra, soprattutto il gas che lo lasciò traumatizzato per tutta la vita, andò in cerca della bellezza.

.

FOTOGRAFIA © DANIELE RIVA

.


  LA FRASE DEL GIORNO  

L’importante per me è vivere la mia vita il più pienamente possibile. Se riesco a “migliorare” me stesso, allora ho fatto qualcosa per riformare l’umanità.
RICHARD ALDINGTON

.



Richard Aldington (Portsmouth, 8 luglio 1892 – Sury-en-Vaux, 27 luglio 1962), poeta, scrittore e saggista britannico. Fu uno dei principali esponenti dell'imagismo, del quale sviluppò la corrente ellenizzante e parnassiana.  La Prima guerra mondiale lo portò a un esame severo e spesso pungente della realtà contemporanea.


domenica 5 maggio 2024

Una diafana ghirlanda


NIKIFÒROS VRETTÀKOS

LA NUVOLA

Non è la nuvola che oggi,
il cinque maggio, alle sei di sera,
ha dorato l'orizzonte.
È il mio amore
che ha varcato i confini
del mio cuore e ha avvolto
tutto il mondo
in una diafana ghirlanda.

(da Dono in sospeso, 1986)

.

"Nei tuoi occhi ho trovato i libri che non ho scritto: / pianure, città, boschi, orizzonti, canali. / Le montagne imperiali della terra ho trovato, / coi tramonti e le nuvole purpuree" scrive il poeta greco Nikifòros Vrettàkos della sua terra, incarnata nel corpo di Margherita. Ed è quell'amore a illuminare il cielo del tramonto, a rendere indescrivibile l'atmosfera.


FOTOGRAFIA © PAPAZACHARIASA/PIXABAY

.


  LA FRASE DEL GIORNO  

I riverberi della vita / conservano la sua forma nella poesia.
NIKIFÒROS VRETTÀKOS, L'abisso del mondo

.



Nikifòros Vrettàkos (Krokeès, 1° gennaio 1912 – Plumitsa, 4 agosto 1991), scrittore e poeta greco. Partito per Atene alla scoperta del mondo, ne fu deluso. Prese parte in prima linea alla Seconda guerra mondiale e alla resistenza. Espulso dal Partito Comunista per il suo umanesimo di pace, visse in esilio la dittatura dei colonnelli. Tra le sue opere: Le smorfie dell’uomo, 1940, L’abisso del mondo, 1961, Itinerario, 1972, Protesta, 1974, Eliotropio pomeridiano, 1977, La filosofia dei fiori, 1988.


sabato 4 maggio 2024

Questo paese diletto


ANDRÉ FRÉNAUD

PAESE RITROVATO

Il cuore meno discorde con tutto quanto amava
non mi nego più questo paese diletto.
Sono andato al di là del furore ho scoperto
il passato accogliente. Oggi io posso, oso.

M'abbandono alla strada senza timori, còmpito
la salita tra le curve. Un sogno si dischiude.
Mi ritrovo nel murmure che non finisce mai,
il vento e solo il vento mi porta dove io voglio.

Parole sconosciute mi suonano familiari.
Sguardi amichevoli mi seguono fra gli alberi.
Qui mi riconosco dichiaro mia questa terra
e ogni contrada per cui appaiono borghi
in cui i galli si ergano in cima al campanile
la verbena sia nell'orto i cespugli fra i muri.

I filari di viti stanno sopra i versanti
e le nubi si muovono lente entro l'azzurro
scavando l'ombra la piana ove il grano ingiallisce.
Tutto è bello quello che s'apre oggi al mio passo.
Oh, mi ricorderò del pane degli uomini
gusterò i grappoli che seccano
appesi sotto la volta.

(da Non c'è paradiso, 1962 - Traduzione di Attilio Bertolucci)

.

Il paese ritrovato è la Borgogna, con i suoi vigneti e le dolci e verdissime ondulazioni: il poeta André Frénaud vi ritorna con documenti falsi dopo essere stato prigioniero di guerra per due anni  nel Brandeburgo. Ritrova i suoi familiari, i luoghi natii, perfino la parlata della gente.

.

ALEXANDRE DE PERGLAS, "VENENDO DA CORTON"

.


  LA FRASE DEL GIORNO  

Le mie parole, la mia bella lingua, / tutti i vini che faccio maturare per me stesso, / il sangue della mia terra e della mia gente, / l'alcol di tutte le città e del fogliame.
ANDRÉ FRÉNAUD, I re magi

.



André Frénaud (Montceau-les-Mines, 26 luglio 1907 – Parigi, 21 giugno 1993),  poeta francese. La sua poesia è classicheggiante, ma improntata spesso a una segreta negligenza espressiva. Evitando la retorica, mira a esprimere la ricerca dell'assoluto, l'unità e la complessità del mondo, il mistero dell'uomo su questa terra.


venerdì 3 maggio 2024

Centenario di Yehuda Amichai


Yehuda Amichai, che in realtà si chiamava Ludwig Pfeuffer nasceva a Würzburg il 3 maggio del 1924. Convinto fautore della pace e della riconciliazione in Palestina, è considerato il più grande poeta israeliano e fu tra i primi a scrivere versi in ebraico colloquiale. Questa “rivoluzione”, che si riflette anche nella tematica - i problemi e le situazioni della vita quotidiana, l’amore e la guerra, il sesso, l’amore per Gerusalemme, Dio – gli valse il Premio Israele nel 1982. Robert Alter, il suo traduttore inglese, nota come “Lo sfruttamento da parte di Amichai delle risorse stilistiche indigene è spesso collegato alla sua sensibilità per i suoni espressivi delle parole ebraiche che usa e ai suoi giochi di parole fantasiosi, che a volte sono giocosi, a volte estremamente seri, e spesso entrambi contemporaneamente”.

.

.


GERUSALEMME

Sul terrazzo,
nella città vecchia,
pende il bucato
all’ultima luce del giorno.
Il velo bianco di una mia nemica
il fazzoletto di un mio nemico
che lui ha usato per asciugarsi il sudore della fronte.
E nel cielo della città vecchia
sta un aquilone
ma all’estremità del filo c’è un bambino
che non vedo per colpa del muro.
Abbiamo fatto sventolare molte bandiere.
Hanno fatto sventolare molte bandiere
perché pensassimo che fossero felici
perché pensassero che fossimo felici.

(da Shirim 1948-1962, 1962)

.

.

MIA MADRE CUOCEVA NEL FORNO IL MONDO INTERO

Mia madre cuoceva nel forno il mondo intero per me
in dolci torte.
La mia amata riempiva la mia finestra
con uva passa di stelle.
E le nostalgie sono racchiuse in me come bolle d'aria
nel pane.
Esternamente sono liscio, silenzioso e bruno.
Il mondo mi ama.
Ma i miei capelli sono tristi come i giunchi nello stagno
che va prosciugandosi.
Tutti i rari uccelli dalle belle piume
fuggono via da me.

(da Ora e in altri giorni, 1955, in Ogni uomo nasce poeta, Di Renzo, 2000)

.

.

Altre poesie di Yehuda Amichai sul Canto delle Sirene:

.

.

  LA FRASE DEL GIORNO  

Scrivo per il mio piacere, per divertimento. È stato così fin dall'inizio. Non sono mai stato coinvolto in nessun circolo o gruppo. In un certo senso, la mia politica è nella mia poesia; è la mia poesia.
YEHUDA AMICHAI

.



YeYehuda_Amichaihuda Amichai, all'anagrafe Ludwig Pfeuffer (Würzburg, 3 maggio 1924 – Gerusalemme, 22 settembre 2000), è considerato da molti il più grande poeta israeliano moderno, ed è stato uno dei primi a scrivere poesia in ebraico colloquiale.


giovedì 2 maggio 2024

Guarda la nuvola


CLARA JANÉS

IL LIBRO DEGLI UCCELLI, 13

Guarda la nuvola
fa e disfa la sua figura,
come si allunga, si restringe,
si dipana;
com'è fuggitiva alla mano
qui e li,
dopo, prima, adesso,
senza raggi, senza diametro,
senza centro,
essendo ciò che non è in ciò che è
accoglie con favore qualsiasi forma.

(da Il libro degli uccelli, 1999)

.

"Il miglior destino che ci sia è quello di supervisore delle nuvole, sdraiato su un'amaca e guardando il cielo" recita un aforisma di Ramón Gómez de la Serna. Guardare le nuvole è affascinante - ci dimentichiamo che sono "idrometeore costituite da minute particelle di vapore d'acqua condensato o cristalli di ghiaccio, sospesi nell'atmosfera grazie a correnti ascensionali o in stato di galleggiamento e solitamente non a contatto con il suolo". Semplicemente, come Clara Janés, torniamo bambini, diventiamo poeti.

.

FOTOGRAFIA © DANIELE RIVA

.


  LA FRASE DEL GIORNO  

Le nuvole si incrociano, / sanno che dall'altra parte / è lo stesso di questo lato.
CLARA JANÉS, Il libro degli uccelli

.



Clara Janés Nadal (Barcellona, 6 novembre 1940), scrittrice, poetessa e traduttrice spagnola. Inserita nel gruppo dei “Novisimos”, ha un suo stile particolare che media  tra la cultura occidentale e quella orientale.